Dopo la femminile, anche la Nazionale maschile di Ginnastica Artistica rimanda il discorso qualificazione olimpica a gennaio. Il criterio cervellotico introdotto dalla FIG, al posto delle dodici ammissioni dirette dello scorso quadriennio, se da un lato danneggia Vanessa Ferrari e compagne, none e prime delle escluse a Tokyo, salva i ragazzi di Maurizio Allievi, che invece chiudono in 15ª posizione, con il punteggio complessivo di 343.642. Alle spalle degli azzurri, all’ultimo posto utile per andare al Test Event di Londra, si piazza la Bielorussia (342.575), che butta così fuori dai Giochi la deludente Svizzera (340.646). Clamorosa anche l’esclusione dall’ottetto di finale della Gran Bretagna, addirittura decima con 348.742, stratta tra la Francia (9ª a quota 349.818) e la Spagna (11ª con  348.725). “Sulla carta – dichiara a caldo Allievi - tre dei quattro pass olimpici ancora in palio Oltremanica saranno loro. Resta l’ultimo che l’Italia dovrà contendere a Canadesi, Brasiliani, Portoricani e Bielorussi. I primi in particolare sono forti davvero, sarà dura. Ci conforta il ricordo di Stoccarda, dove andammo da sfavoriti, lasciandoci poi dietro tante Nazionali in partenza più quotate”. Per la cronaca il Giappone di Uchimura conserva la vetta delle qualifiche, precedendo Stati Uniti e Cina. Mercoledì si ricomincia daccapo con Russia, Corea, Romania e Ucraina all’inseguimento del podio iridato. Matteo Morandi, intanto, conquista la finale agli anelli di sabato con il 6° parziale (15.366 pari merito con l’americano Jonathan Horton) e già pregusta la possibilità di staccare un biglietto nominativo per Londra 2012. Il Sergente dell’Aeronautica Militare, bronzo a Rotterdam nel 2010, tiene nel mirino sia l’olandese Van Gelder (15.383), ringalluzzito dalla possibilità di andare ai Giochi malgrado la squalifica di un anno per doping, sia il secondo posto, occupato in ex aequo dal giapponese Yamamuro e dal brasiliano Nabarrete (entrambi a 15.533). Inarrivabile il campione olimpico e mondiale made in Cina Yibing Chen (15.700). “Ieri ho perso almeno tre decimi – racconta Matteo, che l’8 ottobre scorso ha festeggiato 30 anni – Uno sulla croce verticale, dove ho un po’ oscillato, un altro sulla rondine, troppo alta, e l’ultimo nel passetto in uscita. E’ anche vero che venivo da tre attrezzi del concorso di squadra – sbarra, corpo libero e cavallo – quindi nella finale secca può succedere di tutto. Il cinese è superiore, non c’è che dire, con gli altri sarà questione di millesimi, vedrete, e qualcuno dovrà rischiare per finire sul podio. L’olandese, ad esempio (Jury Van Gelder, argento a Stoccarda nel 2007, primo ad Aarhus, poi clamorosamente escluso nel mondiale di casa, tra mille polemiche con la Federazione orange), con la squadra già fuori (19ª) si gioca il tutto per tutto, inserendo una D in uscita. Così passa da 6.50 a 6.80 nella nota di partenza, ma dovrà stare molto attento ad arrivare in fondo”. Morandi già partiva da 6.80, come Chen, e con un’esecuzione più pulita avrebbe le carte in regola per andare a medaglia. Purtroppo non ce la fa Alberto Busnari, 12° al cavallo con maniglie e neppure Paolo Principi nell’All-around. Chiuso, dunque, il Concorso I, restiamo a guardare, i prossimi due giorni, nelle finali a squadre, maschili e femminili, con la tranquillità di riprovarci a gennaio. Giovedì Vanessa Ferrari e Carlotta Ferlito tornano sulle pedane del Tokyo Metropolitan Gymnasium per la finale a 24. Il caporal maggiore dell’Esercito Italiano, domenica, tenterà di pescare il jolly al corpo libero. Anche per lei la concorrenza è altissima, tuttavia il sesto punteggio (14.466) d’ingresso, il distacco di un decimo dal bronzo virtuale della Wieber (terza a 14.566) e, soprattutto, un esercizio tornato ai livelli tecnici dei bei tempi, fanno ben sperare. Di sicuro, considerando che dopo quattro anni e due infortuni seri, è ancora lì a dar fastidio a tante teenager, la stella della Brixia si può dire che abbia già vinto. Tanto di cappello alla sua tenacia e ad una professionalità che la rende sempre la migliore delle nostre. Anche Super Vany, però, avrà bisogno della squadra a Londra, e quindi ci auguriamo di riuscire a festeggiare sia adesso con lei che a gennaio con il resto del gruppo. “La Femminile non mi preoccupa – ha dichiarato il presidente Agabio – Con la vecchia formula saremmo già qui a festeggiare. Per la Maschile sarà più difficile. Si è sentita di sicuro l’assenza di Cassina, la cui uscita ha indebolito un po’ la squadra, ma sento che ci sono le potenzialità tecniche e caratteriali per recuperare il terreno perduto”.    

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